Su un lato della Loggia del Mercato Nuovo si trova la famosissima Fontana del Porcellino. In realtà la statua bronzea opera di Pietro Tacca, allievo del Giambologna, rappresenta un cinghiale e su di essa si possono raccontare diverse curiosità, alcune delle quali forse sono meno note ai più.
Cominciamo con un po’ di storia. La fusione fu eseguita dall’artista nel 1633 e riprende come modello un marmo ellenistico che nel 1560 papa Pio IV donò a Cosimo I e che oggi si trova agli Uffizi. Alcuni anni dopo Ferdinando II de’ Medici fece collocare la statua sotto la Loggia del Mercato Nuovo e allo stesso tempo la fece trasformare in fontana conferendole, oltre ad una funzione decorativa, anche una funzione pratica visto che forniva acqua ai mercanti della Loggia che a quel tempo erano perlopiù specializzati in commercio di lane, sete e stoffe pregiate in genere. La statua originale oggi si può ammirare al Museo Bardini , mentre la vasca in bronzo per la raccolta dell’acqua (anch’essa opera di Pietro Tacca) si trova in un deposito.
Veniamo adesso alle curiosità.
Secondo una credenza popolare toccare il naso del Porcellino porta fortuna, ma per far sì che il buon auspicio si completi, dopo aver strofinato il naso, bisogna mettere nella bocca una monetina che deve cadere tra le fessure della grata sottostante. Questa credenza affonda le sue radici nel fatto che quando ancora la fontana serviva per approvvigionarsi di acqua, per bere si doveva appoggiare una mano sul muso del Porcellino. Col tempo questo continuo sfregamento rese il muso più luccicante e splendente. Probabilmente proprio questo rituale di abbeverarsi alla fontana che un tempo era una necessità, si è tramutato in gesto che procura buon auspicio.
Esistono al mondo parecchie copie della statua del Porcellino: ad Enghien in Belgio, ad Aix En Provence in Francia, a Monaco di Baviera in Germania ce ne sono addirittura due. Un’altra si trova presso l’Università di Waterloo in Ontario (USA), una a Sidney davanti all’ospedale,
una addirittura in Ecuador a Guayaquil. Ed una a Rispescia vicino a Grosseto.
Una copia della Fontana del Porcellino appare anche in alcune sequenze in due dei film della saga di Harry Potter: in “Harry Potter Harry Potter e la camera dei segreti” nel salone d’ingresso della scuola di Hogwarts e in “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2” nella Stanza della Necessità.
Un’ apparizione le viene riservata anche in “Quo Vadis” nelle sequenze iniziali.
Forse non tutti sanno che Hans Christian Andersen, scrittore e poeta danese celebre per le sue Fiabe, proprio durante un suo viaggio a Firenze, fu ispirato dalla Fontana del Porcellino per scrivere una delle sue fiabe, “Il Porcellino Di Bronzo” appunto, dove un bambino povero e solo in una notte dove non ha di che sfamarsi, si ferma davanti alla fontana, abbraccia il Porcellino e questi prende magicamente vita. Il bambino gli monta sulla groppa ed insieme partono per un viaggio magico attraverso i luoghi più famosi di Firenze dove incontreranno i grandi artisti del passato glorioso della città e le loro opere che a loro volta prendono vita.
Quindi che dire…non mancate di venire a fare visita al Porcellino e di toccargli il muso così da fare il pieno di BUONA FORTUNA!!!!